Amethyst di Silvia Castellano

mercoledì, maggio 31, 2017 Crazy for my books 0 Comments

Amethyst di Silvia Castellano.
Buongiorno Lettori, oggi vi segnalo un romanzo che sicuramente merita di essere letto. Amethyst è il primo libro di una trilogia paranormal romance di Silvia Castellano. Inoltre esiste uno spinoff di Halloween dal titolo "Haunted" che potete scaricare gratuitamente su tutti gli store. Al suo interno troverete un estratto inedito che consiglio di leggere prima di iniziare la serie.

Titolo: Amethyst (Amethyst series vol.1)
Di: Silvia Castellano
Casa editrice: Self pubblished
Pagine: 562
Genere: Paranormal romance
Prezzo: Ebook 0,99 - Cartaceo 22,00
Data uscita: 12/09/2014

Angel Watson è una normale sedicenne. Almeno così credeva prima di conoscere e innamorarsi di Josh Cohen, metà vampiro metà licantropo e terribilmente affascinante. Da quel giorno, la sua vita cambia completamente: scopre che una profezia parla di lei e che il re dei vampiri vuole il suo sangue e la sua morte. Mentre cominciano a manifestarsi sintomi di una metamorfosi fisica, segno dell’avvento della profezia, Angel si rende conto che anche Aaron, fratello di Josh, è innamorato di lei. O almeno così sembra, perché il ragazzo non ha ancora dimenticato il suo primo amore Catherine.Tra dubbi, inganni, pericoli e segreti di famiglia, saranno tanti i tasselli del puzzle che Angel dovrà mettere insieme per avvicinarsi alla verità e al compimento del suo destino. Perché lei è speciale. Lei è l’Ametista.

La serie "Amethyst" è composta da:
1. Amethyst
2. Burning (uscita prevista per fine 2017)
3. Captivated (prossimamente)


Estratti:
<<Smisi di correre quando arrivai davanti al recinto a cui stavo puntando e Josh fece lo stesso. «Cosa hai visto?» mi domandò immediatamente. Puntai il dito di fronte a me. «Quello.» Nella gabbia, un cucciolo di lupo grigio ci osservava con un’espressione curiosa. Era meraviglioso. «Stai scherzando, vero?» Josh non sembrava altrettanto affascinato dal lupacchiotto. «No, affatto.» «Senti, non ti avvicinare, okay?» Sembrava nervoso, anche se non ne capivo il motivo. Non lo ascoltai nemmeno. Si stava comportando in modo ridicolo. «Ãˆ così carino» dissi inginocchiandomi davanti alla bestiola. «Ma è un cucciolo di lupo!» ribatté Josh avvicinandosi come se avesse paura che potesse succedere qualcosa. Come se non me ne fossi accorta. «Sì, e tu sei un cucciolo d’uomo. A volte gli uomini sono più pericolosi degli animali selvaggi.» Anche lui, però,sembrava non ascoltarmi. Stava osservando l’interno del recinto. «Sta arrivando tutto il branco.» Era vero. Un gruppo di cinque lupi adulti stava discendendo la collina e non sembrava avere le migliori intenzioni. Ma finché io mi trovavo da una parte e loro dall'altra del recinto non c’erano problemi, no? «Faresti meglio ad allontanarti, davvero» mi ammonì lui nuovamente. «Josh, vuoi...» Fu questione di pochi secondi. Uno dei lupi cominciò a correre nella nostra direzione digrignando i denti. Io rimasi pietrificata dallo spavento. «Attenta!» Mi sentii afferrare per un braccio e caddi a terra prima che il lupo saltasse sul recinto ringhiando rabbioso. Mezza intontita, feci in tempo a vedere Josh saltare in piedi come un fulmine e dirigersi verso il recinto. La bestia continuava a ringhiare e a mostrare i denti. Josh era di spalle e non vedevo la sua espressione. Lui e il lupo vicinissimi, con solo una rete a separarli, ma nessuno dei due si mosse di un centimetro. Passarono parecchi secondi, durante i quali il ragazzo e l’animale si guardarono fissi negli occhi. Infine, quasi per magia, il lupo saltò giù dal recinto e scappò guaendo portandosi via il cucciolo, mentre il resto del branco lo seguiva a ruota. Sembrava che avessero visto qualcosa che li aveva spaventati. Ma non poteva essere stato Josh. ©"Amethyst" di Silvia Castellano>>
Sentii profondi brividi scendermi lungo la schiena. Stavo morendo di freddo e mi sarei di sicuro presa un raffreddore oppure qualcosa di peggio. Sospirai e mi appoggiai al portone di legno scuro. Un forte scricchiolio mi fece capire che era semplicemente accostata.Mi voltai e lanciai un’occhiata all'interno. Era tutto buio.Non mi pareva di star spiando. Insomma, ero arrivata fino a lì praticamente per puro caso, ero bagnata e infreddolita. Era una scusa plausibile. Non era colpa mia. Nonostante questo, però, esitai prima di varcare l’ingresso. Sembrava di entrare in un film dell’orrore. Mi guardai intorno. Non sapevo nemmeno dove andare. Lo sguardo si fermò su una rampa di scale. Mi diressi in quella direzione e salii con cautela i gradini cigolanti. Non mi ci volle molto per rendermi conto di essermi persa. Cercai di rimanere calma, ma niente mi sembrava familiare. I corridoi sembravano labirinti semibui che mi impedivano di orientarmi bene. Le enormi finestre erano nascoste dietro pesanti tende rosso scuro, che non facevano filtrare nemmeno uno spiraglio di luce. Cominciai a farmi prendere dal panico. Mi si avvicinò con un miagolio altrettanto inquietante e io pensai seriamente di tornarmene indietro. Ma dove? Da che parte ero venuta? Con quel buio non si vedeva niente. A un certo punto, dal nulla apparve un grosso gatto nero con due enormi occhi gialli. Mi osservava in un modo così insistente che mi fece venire la pelle d’oca. Era come se percepisse la mia paura e ne godesse. Sospirai e tirai fuori il cellulare per farmi luce. Riuscii a distinguere delle sagome. Sembravano delle casse di legno lunghe un paio di metri, appoggiate sopra un piano rialzato. Poi qualcosa attirò la mia attenzione. Una porta socchiusa. Mi avvicinai e la spinsi cautamente. Si aprì con un cigolio, in perfetto stile casa degli orrori. All'interno era buio pesto, naturalmente. Tastai con la mano la parete alla mia destra, ma non trovai l’interruttore. Dannazione, probabilmente non avevano ancora installato l’impianto elettrico. Mi avvicinai per vedere meglio di cosa si trattava, ma l’immagine che mi si presentò quando mi abituai all'oscurità me ne fece pentire immediatamente. Erano tre bare. Due erano aperte, mentre la terza no. Urlai spaventata. Mi sentii cadere e poi fu solo il buio. Terrorizzata, indietreggiai immediatamente. Rischiai di far cadere il telefonino, ma fortunatamente riuscii a infilarmelo in tasca. Dovevo andarmene e alla svelta. In quella casa erano tutti matti. Mi voltai per fuggire, ma andai a sbattere contro qualcosa. Anzi, qualcuno. Poi, in basso, vidi di nuovo quel gatto, ma stavolta i suoi occhi erano rossi. Rosso sangue. Alzai lo sguardo e riconobbi il viso di Josh. La sua espressione era indecifrabile, ma i suoi occhi erano di ghiaccio, freddi come non li avevo mai visti. ©"Amethyst" di Silvia Castellano>>

Silvia Castellano è nata nel 1991 a Bolzano, dove vive tuttora insieme ai genitori e al fratello minore. Studia Letteratura comparata a Innsbruck, in Austria, e nel tempo libero ama leggere, scrivere e viaggiare. Nel 2014 ha pubblicato Amethyst, primo volume di una trilogia paranormal romance, e la raccolta di racconti See Who I Am..

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